Oggi è la giornata internazionale della Commedia dell’Arte!
Ma perché proprio oggi?
Vi racconto qui qual’è l’origine di questi bei festeggiamenti!
Il 25 febbraio del 1545 nella città di Padova nasce la prima compagnia di comici che, riuniti in una fraternal compagnia, danno finalmente un valore ufficiale e riconosciuto legalmente, all'arte del fare teatro. Era la Commedia dell'Arte, l'origine del teatro professionale italiano, dove il termine "arte" significava "mestiere".
Il notaio, certamente stupito da una richiesta così singolare e poco convinto della riuscita d´una operazione così effimera, redasse l´atto, seguendo i suggerimenti dei presenti, non immaginando che quel documento sarebbe stato il primo di tanti e che avrebbe segnato, nella storia, la nascita dell´Impresa Teatrale, giuridicamente riconosciuta e, fatto ancor più curioso, la nascita dell´attore di mestiere.
Vi riporto l’interessante atto notarili qui sotto, nel suo originale veneto dell´epoca frammisto di linguaggio giuridico/latino o latineggiante, con accanto e fra parentesi la traduzione letterale:
"1545, Inditione 3, die mercurii 25 mensis februarii , Padue, in contrata Sancti Lionardi, in domo mei notarii, in camera terrena.
Desiderando gli infrascripti compagni, zovè (cioè) ser Maphio ditto Zanino da Padova, Vincentio da Venetia, Francesco de la lira, Hieronimo da s. Luca, Zuandomenego detto Rizo, Zuane da Treviso, Thofano de Bastian, et Francesco Moschini, fare una fraternal compagnia, qual habia a durar fino allo primo giorno di quadrigesima proxima haverà a venir de lo anno 1546, et per dover cominciar nella ottava di Pasqua proxima che vien, hanno insiem concluso et deliberato, aciò tal compagnia habia a durar in amor fraternal fino al ditto tempo senza alcun odio rancor et disolutione, tra lor far et observar cum ogni amorevolezza, come è costume di boni et fidel compagni, tutti li capitoli infrascripti, quali promettono di attender et obsrvar senza alcuna cavilatione, sotto la pena et perdita di denari infrascripti.
(hanno insieme concluso e deliberato, affinché tale compagnia debba durare in amore fraterno fino al tempo suddetto senza odio, rancore e scioglimento, e si debba tra loro costituire e osservare con ogni amorevolezza, come è costume presso buoni e fedeli compagni, tutti i capitoli sottoscritti, che promettono di applicare e osservare senza alcuna esitazione, sotto la pena e la perdita dei denari sottoscritti).
Et primo hanno così da cordo elletto in suo capo nel recitar de le sue comedie di loco in loco dove si troveranno il predito Ser Maphio, a el qual tutti li compagni preditti, quanto aspetta a ordine de il recitar ditte commedie, li debba prestar et dar obedientia di far tutto quello lui comanderà con ciò et andar invedando per la terra come lui comanderà.
(Per prima cosa hanno unanimamente eletto come capo, per quanto riguarda il recitare le proprie commedie nelle piazze ove si troveranno, il suddetto Signor Maffeo, al quale tutti i compagni predetti, per quanto riguarda la direzione del recitare le suddette commedie, devono prestare e dare obbedienza ed eseguire tutto quello che lui, a proposito, comanderà e di andare in ogni parte dove lui comanderà).
Item, che se per caso niuno de li compagni fra detto tempo de la compagnia si amalasse, che allora et in tal caso detto compagno sia subvenuto et governato de li denari comuni et guadagnati, et spiso fin tanto sia resanato, over condutto a casa sua et fin a quel tempo habia la sua parte, ma condutto a casa sua non habbia più niente da ditta compagnia.
(Così, se per caso un compagno si amalasse durante il periodo sudetto, in tal caso egli dovrà essere sostenuto e assistito con i denari comuni e guadagnati, e si dovrà spendere fino alla sua guarigione, qualora fosse condotto a casa sua gli si dovrà saldare la sua parte di denaro e non avrà più nulla a pretendere dalla compagnia) .
Item, che se la compagnia sarà dimandada di fuora via, che sia obligati andar tutti et che li acordi, che si faranno, fa si debbanoper detto Zanino.
(Così, nel caso in cui la compagnia sarà richiesta fuori il proprio territorio, tutti saranno obbligati a seguirla e gli accordi, che si faranno, dovranno essere fatti dal predetto Zanino).
Item, acciò detta compagnia habia in ogni amorevolezza a durar infino al tempo preditto, li compagni prefatti cossì d´acordo hanno statuito et deliberato che si habbi a far una cassella, la qual habia tre chiavi che sian sicure, una de le qual habia et tener debba detto capo, l´altra Francesco de la lira, l´altra Vincentio da Venetia, ne la qual ogni giorno che si guadagnerà se li habia a reponer hora un ducato, hora più et mancho, segondo li guadagni che occoreranno; qual cassella mai possi esser aperta, nè altrimenti di quella tolto denaro alcuno, senza expresso consentimento et voler di tutta la compagnia.
(Nella cassetta ogni giorno che si guadagnerà si dovra mettere ora un ducato, ora di più, ora di meno, secondo i guadagni che si faranno; la cassetta non potrà mai essere aperta, nè vi si potrà togliere del denaro, senza espresso consenso e volontà di tutta la compagnia.)
Et se durante ditta compagnia, il venisse in fantasia ad alcuno di tal compagni, over due et più, partirsi et piantar li altri a suo grandissimo danno et vergogna, che allora et in tal caso, quel tal over tali che si
partiranno, oltra le pene infrascripte, debba aver perso ogni comodo et utile del denaro che si ritrovasse in ditta cassella et quella parte, che se li atroverà de tal absentadi, sia egualmente divisa et partida in quelli compagni che si atroveranno fraternalmente uniti et non disolti de la compagnia.
(E se durante il periodo di compagnia, venisse a qualcuno dei compagni, o a due o più, la fantasia di partire e di piantare in asso gli altri con loro grandissimo danno e vergogna, in tal caso, quel tale o i tali che si saranno allontanati, oltre le pene stabilite, perderanno ogni diritto e utile sul denaro che venisse trovato nella cassetta e la parte, che spettasse a tali assenti, sarà equamente divisa e ripartita fra quei compagni che si ritroveranno uniti fraternamente e non disciolti dalla compagnia) .
Item, che se alcuno de li compagni preditti si partirà da la compagnia, quel tal over tali, oltra la perdita di ditta sua parte che fosse in la cassella, cascha et caschar debba alla pena de lire cento de pizoli, da esser applicada una parte a quelli rettori dove si troveranno, una parte alli poveri, et una alla compagnia, et quelli tal possiano esser convenuti, citadi et sententiadi dove parerà alla compagnia.
(Così, se uno dei compagni lascerà la compagnia, il tale o i tali, oltre a perdere la loro detta parte che si trovasse nella cassetta, incorrono e dovranno incorrere nella pena di lire cento di spiccioli, da offrirsi in parte agli amministratori pubblici del luogo, in parte ai poveri, e in parte alla compagnia, e i tali di cui parliamo potranno essere convocati, citati e giudicati nel luogo scelto dalla compagnia).
Item, che si habia a comprar uno cavallo a comune spexe de la compagnia, il qual habia a portar le robe de li fratelli di loco in loco.
Item, che venendo la compagnia in Padova, qual debba venir nel mese di zugno, che allora li danari, che si troveranno ne la casella, sian divisi egualmente.
Item, che nel principio del mese di septembrio proximo dita compagnia, sotto la pena preditta, tutti così d´accordo si deba levar et andar al suo viazo.
Item, che li preditti compagni insieme non debino zugar insieme a carte nè altro, si non cosse da mangiare
(Così, che i compagni predetti non devono insieme giocare a carte nè altri giochi, se non scommettendo su cose da mangiare)."
Ma perché proprio oggi?
Vi racconto qui qual’è l’origine di questi bei festeggiamenti!
Il 25 febbraio del 1545 nella città di Padova nasce la prima compagnia di comici che, riuniti in una fraternal compagnia, danno finalmente un valore ufficiale e riconosciuto legalmente, all'arte del fare teatro. Era la Commedia dell'Arte, l'origine del teatro professionale italiano, dove il termine "arte" significava "mestiere".
Il notaio, certamente stupito da una richiesta così singolare e poco convinto della riuscita d´una operazione così effimera, redasse l´atto, seguendo i suggerimenti dei presenti, non immaginando che quel documento sarebbe stato il primo di tanti e che avrebbe segnato, nella storia, la nascita dell´Impresa Teatrale, giuridicamente riconosciuta e, fatto ancor più curioso, la nascita dell´attore di mestiere.
Vi riporto l’interessante atto notarili qui sotto, nel suo originale veneto dell´epoca frammisto di linguaggio giuridico/latino o latineggiante, con accanto e fra parentesi la traduzione letterale:
"1545, Inditione 3, die mercurii 25 mensis februarii , Padue, in contrata Sancti Lionardi, in domo mei notarii, in camera terrena.
Desiderando gli infrascripti compagni, zovè (cioè) ser Maphio ditto Zanino da Padova, Vincentio da Venetia, Francesco de la lira, Hieronimo da s. Luca, Zuandomenego detto Rizo, Zuane da Treviso, Thofano de Bastian, et Francesco Moschini, fare una fraternal compagnia, qual habia a durar fino allo primo giorno di quadrigesima proxima haverà a venir de lo anno 1546, et per dover cominciar nella ottava di Pasqua proxima che vien, hanno insiem concluso et deliberato, aciò tal compagnia habia a durar in amor fraternal fino al ditto tempo senza alcun odio rancor et disolutione, tra lor far et observar cum ogni amorevolezza, come è costume di boni et fidel compagni, tutti li capitoli infrascripti, quali promettono di attender et obsrvar senza alcuna cavilatione, sotto la pena et perdita di denari infrascripti.
(hanno insieme concluso e deliberato, affinché tale compagnia debba durare in amore fraterno fino al tempo suddetto senza odio, rancore e scioglimento, e si debba tra loro costituire e osservare con ogni amorevolezza, come è costume presso buoni e fedeli compagni, tutti i capitoli sottoscritti, che promettono di applicare e osservare senza alcuna esitazione, sotto la pena e la perdita dei denari sottoscritti).
Et primo hanno così da cordo elletto in suo capo nel recitar de le sue comedie di loco in loco dove si troveranno il predito Ser Maphio, a el qual tutti li compagni preditti, quanto aspetta a ordine de il recitar ditte commedie, li debba prestar et dar obedientia di far tutto quello lui comanderà con ciò et andar invedando per la terra come lui comanderà.
(Per prima cosa hanno unanimamente eletto come capo, per quanto riguarda il recitare le proprie commedie nelle piazze ove si troveranno, il suddetto Signor Maffeo, al quale tutti i compagni predetti, per quanto riguarda la direzione del recitare le suddette commedie, devono prestare e dare obbedienza ed eseguire tutto quello che lui, a proposito, comanderà e di andare in ogni parte dove lui comanderà).
Item, che se per caso niuno de li compagni fra detto tempo de la compagnia si amalasse, che allora et in tal caso detto compagno sia subvenuto et governato de li denari comuni et guadagnati, et spiso fin tanto sia resanato, over condutto a casa sua et fin a quel tempo habia la sua parte, ma condutto a casa sua non habbia più niente da ditta compagnia.
(Così, se per caso un compagno si amalasse durante il periodo sudetto, in tal caso egli dovrà essere sostenuto e assistito con i denari comuni e guadagnati, e si dovrà spendere fino alla sua guarigione, qualora fosse condotto a casa sua gli si dovrà saldare la sua parte di denaro e non avrà più nulla a pretendere dalla compagnia) .
Item, che se la compagnia sarà dimandada di fuora via, che sia obligati andar tutti et che li acordi, che si faranno, fa si debbanoper detto Zanino.
(Così, nel caso in cui la compagnia sarà richiesta fuori il proprio territorio, tutti saranno obbligati a seguirla e gli accordi, che si faranno, dovranno essere fatti dal predetto Zanino).
Item, acciò detta compagnia habia in ogni amorevolezza a durar infino al tempo preditto, li compagni prefatti cossì d´acordo hanno statuito et deliberato che si habbi a far una cassella, la qual habia tre chiavi che sian sicure, una de le qual habia et tener debba detto capo, l´altra Francesco de la lira, l´altra Vincentio da Venetia, ne la qual ogni giorno che si guadagnerà se li habia a reponer hora un ducato, hora più et mancho, segondo li guadagni che occoreranno; qual cassella mai possi esser aperta, nè altrimenti di quella tolto denaro alcuno, senza expresso consentimento et voler di tutta la compagnia.
(Nella cassetta ogni giorno che si guadagnerà si dovra mettere ora un ducato, ora di più, ora di meno, secondo i guadagni che si faranno; la cassetta non potrà mai essere aperta, nè vi si potrà togliere del denaro, senza espresso consenso e volontà di tutta la compagnia.)
Et se durante ditta compagnia, il venisse in fantasia ad alcuno di tal compagni, over due et più, partirsi et piantar li altri a suo grandissimo danno et vergogna, che allora et in tal caso, quel tal over tali che si
partiranno, oltra le pene infrascripte, debba aver perso ogni comodo et utile del denaro che si ritrovasse in ditta cassella et quella parte, che se li atroverà de tal absentadi, sia egualmente divisa et partida in quelli compagni che si atroveranno fraternalmente uniti et non disolti de la compagnia.
(E se durante il periodo di compagnia, venisse a qualcuno dei compagni, o a due o più, la fantasia di partire e di piantare in asso gli altri con loro grandissimo danno e vergogna, in tal caso, quel tale o i tali che si saranno allontanati, oltre le pene stabilite, perderanno ogni diritto e utile sul denaro che venisse trovato nella cassetta e la parte, che spettasse a tali assenti, sarà equamente divisa e ripartita fra quei compagni che si ritroveranno uniti fraternamente e non disciolti dalla compagnia) .
Item, che se alcuno de li compagni preditti si partirà da la compagnia, quel tal over tali, oltra la perdita di ditta sua parte che fosse in la cassella, cascha et caschar debba alla pena de lire cento de pizoli, da esser applicada una parte a quelli rettori dove si troveranno, una parte alli poveri, et una alla compagnia, et quelli tal possiano esser convenuti, citadi et sententiadi dove parerà alla compagnia.
(Così, se uno dei compagni lascerà la compagnia, il tale o i tali, oltre a perdere la loro detta parte che si trovasse nella cassetta, incorrono e dovranno incorrere nella pena di lire cento di spiccioli, da offrirsi in parte agli amministratori pubblici del luogo, in parte ai poveri, e in parte alla compagnia, e i tali di cui parliamo potranno essere convocati, citati e giudicati nel luogo scelto dalla compagnia).
Item, che si habia a comprar uno cavallo a comune spexe de la compagnia, il qual habia a portar le robe de li fratelli di loco in loco.
Item, che venendo la compagnia in Padova, qual debba venir nel mese di zugno, che allora li danari, che si troveranno ne la casella, sian divisi egualmente.
Item, che nel principio del mese di septembrio proximo dita compagnia, sotto la pena preditta, tutti così d´accordo si deba levar et andar al suo viazo.
Item, che li preditti compagni insieme non debino zugar insieme a carte nè altro, si non cosse da mangiare
(Così, che i compagni predetti non devono insieme giocare a carte nè altri giochi, se non scommettendo su cose da mangiare)."